Alla ricerca della memoria
L'aspettativa di vita degli italiani è aumentata enormemente nell'ultimo secolo e – parimenti – il tasso di natalità è decresciuto in modo molto marcato. Ragione per cui, oggi, più del 10% della popolazione nazionale ha più di 65 anni. Questo dato dolceamaro indica da un lato una longevità superiore a quella di tanti Paesi con pari grado di sviluppo, ma dall'altro cela insidie e criticità.
Una società anziana è una società più vulnerabile a quelle condizioni degenerative che vanno di pari passo con la sua senescenza. Tra queste, ruolo di prim'ordine lo hanno soprattutto le demenze: il declino cognitivo colpisce – secondo l'ISS – 1,1 milioni di italiani. Vite sconvolte dallo svanire di ricordi, identità e autosufficienza, che colpisce non solo il paziente, ma anche la quotidianità dei caregiver che lo assistono a livello familiare. È tempo di agire e di farlo ora, anche considerando proiezioni demografiche che suggeriscono una popolazione anziana raddoppiata entro il 2050 (12 milioni stimati), e un restringimento di quella generale a 50 milioni di unità. A questa complessa realtà – sia dal punto di vista micro che da quello macroscopico – guarda quest'edizione de "Il valore di un dono": la campagna benefica con cui la Banca, in occasione del Natale, destina ingenti risorse a importanti progetti benefici. Migliaia di Soci di BCC Milano, rinunciando al dono loro riservato per le Feste, hanno sostenuto la Cooperativa La Meridiana - Alleanza per la cura della Fragilità. Il controvalore verrà devoluto alla creazione del MeridianaHUB, un innovativo centro di ricerca, capace di offrire nuove prospettive terapeutiche.
Si tratterà di un centro di ricerca, formazione e attività per persone con disturbi neuro-cognitivi, le loro famiglie e comunità. MerdianaHUB nascerà all'interno di un importante contesto di strutture e di servizi generati in quasi cinquant'anni di attività dalla Cooperativa La Meridiana. Il centro affronterà la ricerca attraverso un approccio transdisciplinare e un inedito dialogo tra i gesti di cura e le architetture che li ospitano. Impiegherà le conoscenze disponibili relative alle terapie non farmacologiche e i possibili contributi delle più attuali tecnologie.